Pseudotraduzione e sguardo dell’Altro. L’esempio degli antichi nel romanzo risorgimentale di Vincenzo Cuoco

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Pseudotraduzione e sguardo dell’Altro. L’esempio degli antichi nel romanzo risorgimentale di Vincenzo Cuoco. / Amarante, Silvia.

2023. Abstract from Assenze e persistenze. , Pavia, Italy.

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Amarante, S 2023, 'Pseudotraduzione e sguardo dell’Altro. L’esempio degli antichi nel romanzo risorgimentale di Vincenzo Cuoco', Assenze e persistenze. , Pavia, Italy, 28/04/2022 - 29/04/2022.

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Amarante, S. (2023). Pseudotraduzione e sguardo dell’Altro. L’esempio degli antichi nel romanzo risorgimentale di Vincenzo Cuoco. Abstract from Assenze e persistenze. , Pavia, Italy.

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Amarante S. Pseudotraduzione e sguardo dell’Altro. L’esempio degli antichi nel romanzo risorgimentale di Vincenzo Cuoco. 2023. Abstract from Assenze e persistenze. , Pavia, Italy.

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Amarante, Silvia. / Pseudotraduzione e sguardo dell’Altro. L’esempio degli antichi nel romanzo risorgimentale di Vincenzo Cuoco. Abstract from Assenze e persistenze. , Pavia, Italy.

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RIS

TY - ABST

T1 - Pseudotraduzione e sguardo dell’Altro.

AU - Amarante, Silvia

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Y1 - 2023

N2 - Tra il 1804 e il 1806 Vincenzo Cuoco pubblica il Platone in Italia, romanzo odeporico in forma epistolare ambientato nel IV secolo a.C. che segue i passi del filosofo Platone e del giovane Cleobolo nel sud Italia. Nella premessa al romanzo il testo è presentato come la traduzione di un manoscritto greco, rinvenuto e tradotto da un avo dell’autore. Si tratta, tuttavia, di una pseudotraduzione, ovvero di un testo originale che, attraverso vari dispositivi paratestuali, si vorrebbe far credere una traduzione. Le lettere sono corredate da un folto apparato di note, lavoro di erudizione storiografica che mira a raccordare i fatti descritti e le fonti autorevoli, tra cui il vichiano De antiquissima Italorum sapientia. Curiosamente, le note sono in parte attribuite a Cuoco stesso, in qualità di commentatore e “ordinatore” del lacunoso manoscritto ritrovato e poi tramandato, e in parte al presunto avo-traduttore.Nella lettera al vicerè Eugenio l’autore fornisce la chiave interpretativa del suo romanzo, “diretto a formar la morale pubblica degli italiani, ad ispirar loro quello spirito di unione, quell’amor di patria, quell’amor di milizia che finora non hanno avuto”. In un’allegoria del presente napoleonico in veste antica, si ravviserebbero anche alcuni contemporanei di Cuoco, tra cui l’amico Manzoni. Il tour dei due greci in Italia mette in risalto da una prospettiva straniera i costumi e le istituzioni del popolo italiaco, per richiamare ai moderni un passato glorioso che si fa mito fondativo dell’identità nazionale e auspicio per il futuro. Dopo aver passato in rassegna alcuni degli altri celebri viaggi “di istruzione” rifratti nel Platone in Italia, tra cui il Voyage du jeune Anacharsis en Grèce (1778) di Barthélemy o Les Aventures de Télémaque (1699) di Fénelon, questo intervento analizzerà la funzione della pseudotraduzione come messa in scena dello sguardo dell’altro, asservito all’intento politico-morale di Cuoco.

AB - Tra il 1804 e il 1806 Vincenzo Cuoco pubblica il Platone in Italia, romanzo odeporico in forma epistolare ambientato nel IV secolo a.C. che segue i passi del filosofo Platone e del giovane Cleobolo nel sud Italia. Nella premessa al romanzo il testo è presentato come la traduzione di un manoscritto greco, rinvenuto e tradotto da un avo dell’autore. Si tratta, tuttavia, di una pseudotraduzione, ovvero di un testo originale che, attraverso vari dispositivi paratestuali, si vorrebbe far credere una traduzione. Le lettere sono corredate da un folto apparato di note, lavoro di erudizione storiografica che mira a raccordare i fatti descritti e le fonti autorevoli, tra cui il vichiano De antiquissima Italorum sapientia. Curiosamente, le note sono in parte attribuite a Cuoco stesso, in qualità di commentatore e “ordinatore” del lacunoso manoscritto ritrovato e poi tramandato, e in parte al presunto avo-traduttore.Nella lettera al vicerè Eugenio l’autore fornisce la chiave interpretativa del suo romanzo, “diretto a formar la morale pubblica degli italiani, ad ispirar loro quello spirito di unione, quell’amor di patria, quell’amor di milizia che finora non hanno avuto”. In un’allegoria del presente napoleonico in veste antica, si ravviserebbero anche alcuni contemporanei di Cuoco, tra cui l’amico Manzoni. Il tour dei due greci in Italia mette in risalto da una prospettiva straniera i costumi e le istituzioni del popolo italiaco, per richiamare ai moderni un passato glorioso che si fa mito fondativo dell’identità nazionale e auspicio per il futuro. Dopo aver passato in rassegna alcuni degli altri celebri viaggi “di istruzione” rifratti nel Platone in Italia, tra cui il Voyage du jeune Anacharsis en Grèce (1778) di Barthélemy o Les Aventures de Télémaque (1699) di Fénelon, questo intervento analizzerà la funzione della pseudotraduzione come messa in scena dello sguardo dell’altro, asservito all’intento politico-morale di Cuoco.

M3 - Konferenceabstrakt til konference

Y2 - 28 April 2022 through 29 April 2022

ER -

ID: 304584427